- Creare cicli relazionali positivi. Mantenere un atteggiamento positivo e rassicurante .
É importante tenere sempre presente che il clima emotivo del momento presente influisce sui comportamenti.
- Mantenere la calma. Non considerare i suoi comportamenti , a volte aggressivi e oppositivi, come rivolti contro di noi .
- Evitare di sottolineare inutilmente gli errori e i problemi, concentrarsi sulle risorse e sui punti di forza. Ricordarsi sempre che ogni suo comportamento inadeguato è una conseguenza della malattia.
- Ricordargli ogni tanto le cose, utilizzando biglietti o promemoria (senza sottolineare le dimenticanze).
- Adattare con gradualità l’ambiente in base ai nuovi bisogni (eliminare le barriere strutturali, tenere pochi oggetti a vista, etichettare armadietti e mobili…), ma evitare inutili improvvisi cambiamenti .
- Creare delle routine quotidiane, mettere gli oggetti sempre nello stesso posto. Una scansione ripetitiva della giornata aiuta l’orientamento temporale del paziente. Se lo vediamo disorientato, è inutile insistere ripetendo informazioni; è più utile distrarlo in un’altra attività o in un altro discorso se lo vediamo turbato o preoccupato.
- Facilitare la comunicazione verbale (Cercare di adottare un approccio positivo , sedersi di fronte al malato, guardarlo negli occhi e cercare di incoraggiarlo a parlare, cercare di cogliere l’emozione che esprime , evitare di sottolineare inutilmente gli errori ).
- Cercare di dargli aiuto e adattare il proprio stile di linguaggio (parlare lentamente, con frasi affermative e brevi, termini semplici e positivi).
- Assicurarsi che la comunicazione non sia ostacolata da problemi fisici (es. problemi di udito, vista o alle protesi dentali).
- Utilizzare con gradualità il contatto fisico (per dare affetto, sostegno e sicurezza). È importante osservare le reazioni del malato e rispettare i suoi tempi.
- Mantenere le abilità quotidiane presenti. L’inattività può portare ad un generale deterioramento delle condizioni fisiche e mentali, è bene quindi cercare di coinvolgere il malato nelle attività quotidiane, anche se il suo aiuto non è realmente necessario. Aiutiamolo senza sostituirci a lui. Suggeriamo un’attività che riteniamo gli possa far piacere , concentriamoci sul processo e sul divertimento, non sul risultato. Se non può più continuare le sue attività abituali, trovargli nuovi interessi. Tutto questo lo farà sentire utile e ancora partecipe della vita familiare.
- Il movimento e l’attività fisica recano beneficio al malato di demenza in diversi modi: lo aiutano a rimanere indipendente, migliorano la circolazione e l’ossigenazione del sangue, mantengono e stimolano le sue capacità mentali e fisiche, contribuiscono a fargli consumare le energie in eccesso e a facilitare il sonno notturno, migliorano l’umore e la motivazione.
- Igiene personale, abbigliamento, alimentazione. Rispettare i tempi del malato e la sua dignità, ma non preoccuparsi troppo delle buone maniere e dell’apparenza. Dare priorità alla sicurezza e alla comodità. È importante mantenere un atteggiamento calmo e rendere ogni momento di cura di sé piacevole e stimolante (lasciare gli spazi di autonomia residui).
- Fare attività piacevoli: il momento presente è fondamentale. È bene creare una giornata scandita da momenti e attività piacevoli (Giardinaggio, musica, colorare, dipingere, passeggiate, curare un animale, guardare fotografie, sfgliare riviste…).