In questo articolo e in questo video voglio parlarvi del calendario interattivo, uno strumento divertente e utilissimo per stimolare l’orientamento temporale nelle persone con demenza.
Essere disorientati nel tempo rende le persone confuse e nervose. Tutto ciò si ripercuote nella quotidianità e sulle relazioni.
Al contrario, migliorare questa funzione cognitiva, ci aiuta ad essere più presenti e attenti nelle attività di tutti i giorni. Inoltre migliora l’umore e la voglia di fare.
Per svolgere questa attività e’ importante seguire una traccia, scegliendo tra una logica che va dal globale al dettaglio o un’altra dal dettaglio al globale.
Nel video qui sopra illustrerò passo passo come utilizzare questo calendario e condividerò qualche consiglio per strutturare l’attività.
Vi aspetto nei commenti per un confronto sul tema o per qualsiasi dubbio e domanda.
La plasticità cerebrale (o neuronale) è la capacità del sistema nervoso di apprendere e modificarsi per rispondere a stimoli esterni. E’ quella capacità del sistema nervoso di riorganizzarsi e rimodellarsi in base all’esperienza. Il cervello infatti è parte integrante del nostro corpo, un corpo che interagisce ogni giorno con l’ambiente esterno, con gli eventi che viviamo e con gli altri. Nel cervello, in conseguenza a questi stimoli, avvengono modificazioni, i neuroni sviluppano connessioni, si congiungono e con il tempo e l’esercizio queste connessioni diventano sempre più numerose e funzionali. Anche in seguito ad eventi traumatici, come l’ictus, o neurodegenerativi esiste una capacità di riassestamento e di riparazione che è determinata da eventi cellulari che possono essere stimolati dall’esercizio sia fisico che cognitivo tipici della riabilitazione. Lo stesso processo viene quindi sfruttato per recuperare funzionalità dopo una lesione cerebrale o nelle demenze. Questa plasticità è maggiormente attiva nei bambini, è infatti evidente a tutti la facilità con cui i bambini imparano a svolgere attività complesse: andare in bicicletta, nuotare, imparare le lingue, suonare uno strumento musicale. Si pensa erroneamente che il cervello perda la sua plasticità nel corso dell’età adulta e si fermi con la vecchiaia. Al contrario questa capacità “plastica” ci permette di assimilare nuove informazioni lungo il corso di tutta la vita, di creare nuovi ricordi ed essere sempre in grado di imparare qualcosa di nuovo giorno dopo giorno, nonostante il normale declino nella capacità cognitiva che comporta invecchiare fisicamente e mentalmente. Anche da adulti continuiamo a produrre nuove connessioni, perché ci adattiamo di volta in volta alle nuove condizioni di vita, positive o negative. In altre parole anche da anziani è possibile l’apprendimento. Come è importante che un bambino non stia chiuso in casa da solo con lo stesso stimolo, ma che al contrario esca al parco, a scuola, che frequenti coetanei e faccia esperienze varie; allo stesso modo è importante vivere una vita ricca di esperienze varie lungo tutto il corso della nostra vita. Le neuroscienze hanno provato come la plasticità cerebrale permanga per tutta la vita, finché siamo in grado di imparare qualcosa di nuovo vuol dire che questa capacità è presente. Per questo è molto importante la stimolazione cognitiva: attraverso esercizi specifici e situazioni della quotidianità è possibile continuare a ‘nutrire’ il cervello e renderlo più efficiente. Alla base di questo processo svolgono certamente un ruolo fondamentale la motivazione e l’esercizio. Se si ha la volontà di reagire al declino cognitivo, fisiologico o patologico che sia, allora innescheremo quei cicli positivi che porteranno a nuove connessioni e sinapsi. Questa volontà va tradotta ogni giorno in azioni concrete, con costanza e continuità. Ad esempio risulta utilissimo fare giochi di società, leggere, scrivere, fare calcoli matematici, fare cruciverba, disegnare, socializzare…. Come detto in precedenza, mente e corpo sono strettamente connessi, quindi anche attività apparentemente solo fisiche sono importantissime per stimolare il cervello e sollecitare la plasticità neuronale. Via libera quindi alle passeggiate, all’uso della bicicletta, al nuoto, al ballo…. È bene quindi inserire nel corso di ogni nostra giornata varie attività, esercizi ed esperienze. Queste esperienze devono permetterci di fare fatica, di sforzarci un po’ , ma al contempo devono prevedere obiettivi raggiungibili. Non sono adatte alla nostra mente attività troppo difficili che anziché fare da stimolo risulterebbero al contrario frustranti. Ricordiamoci che apprendimento ed emozioni sono strettamente connesse. Quindi per stimolare la nostra mente è opportuno creare un clima sereno e piacevole. Facciamo quindi diventare la stimolazione cognitiva una nostra piacevole abitudine quotidiana!